Onorevoli Colleghi! - Con la presente proposta di legge, composta da un unico articolo, si propone di bloccare l'adeguamento delle indennità parlamentari al trattamento annuo lordo dei magistrati di cui all'articolo 1, secondo comma, della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, fino al 31 dicembre 2010.
La presente proposta di legge, quindi, nasce dalla fondamentale esigenza che in questa fase tutto il Paese contribuisca al risanamento dei conti pubblici. Non possiamo infatti chiedere sforzi sempre più intensi ai nostri cittadini senza poi dare l'esempio in prima persona.
Un serio e corretto risanamento dei conti pubblici passa innanzitutto dalla riduzione della spesa pubblica e, per essere d'esempio a tutta la comunità nazionale, il primo elemento da riconsiderare è senz'altro quello del contenimento e della razionalizzazione dei costi della politica.
Infatti, tutti dobbiamo partecipare alla riduzione del debito pubblico, che rappresenta un obiettivo imprescindibile se si vuole consentire un futuro ai nostri giovani. Per troppi anni abbiamo fatto debito bruciando consumo futuro.
Tra l'altro, appare di fondamenta1e importanza considerare che l'effetto prodotto dalla presente proposta di legge in termini di contenimento dei costi della politica è di gran lunga superiore a quello riconducibile ai soli componenti del Parlamento, tenuto conto che numerose indennità, soprattutto nei consigli regionali, risultano adeguate in percentuale a quella dei parlamentari.
Quindi, bloccando l'aumento delle indennità dei parlamentari per quattro anni,